Confettura di prugne e mele selvatiche e confettura di fichi

 
Confettura di prugne e mele selvatiche e confettura di fichi e ferie agognate ferie. Ferie? E sì sono stata in Puglia a Mattinata e ancora ci penso…..quelle sono state ferie! Poi ho proseguito e sono andata a Borbona dove ho casa e dove ci sono i miei anche loro in vacanza. Ma se uno non è abituato a stare fermo, se non puoi fare a meno di pensare a cosa si potrebbe fare e se non ti sfugge niente, per esempio le prugne sull’albero mentre passeggi;
i grugnali belli rossi, lucidi sui rami nodosi che ti dicono:”prendimi…prendimi…”;
rovi e rovi di more (fortuna che non erano ancora mature);
le cerasole che vanno sistemate e cambiate di vaso;
le melanzane che proprio ti servono per partecipare a quella gara di cucina dolce/salato a cui non puoi asssssolutamente sottrarti;
e i funghi  galletti!!! Signori miei ma i funghi dove li mettiamo? Ehi, ma dico non si possono lasciare così pieni di terra dopo che tuo marito e tuo padre te li hanno riportati, macinando chilometri di bosco, con tanto amore mentre tu sei immersa nelle prugne:  chili e chili di prugne grandi poco più di una ciliegia a cui ovviamente va tolto il piccolissimo nocciolo! Ma loro NO! Non possono aspettare, si rovinano e allora lì a togliere con una mano il nocciolo alle mini-prugne e con l’altra il pezzetto di terra e radici ai funghi per poterli poi lavare, spazzolare e asciugare.
Ah! dimenticavo!: e se poi papà dalla passeggiata in montagna ti riporta delle melette verdissime (praticamente immangiabili) ma tanto belline e soprattutto naturali che con le loro belle foglie attaccate (che strano vedere le mele con le foglie, o è più strano vederle senza? Boh! Ci rifletto dopo) e udite udite qualche buchetto da vermetto! Come si fa a buttarle stè melette? Ma sono immangiabili! IDEA!: ho letto da qualche parte che le mele molto verdi hanno un’alta concentrazione di pectina.
Ecco dove le metto: nella marmellata di prugne! Credo di avere tutto sotto controllo: prugne, mele, funghi, grugnali, cerasole. Mamma! Fortuna che c’era lei! Abbiamo trasformato la cucina in un laboratorio! E i barattoli? Porca miseria i barattoli! Bisogna fare circa 4 Km in auto per andare al paese vicino, Posta, dove c’è un negozio…..Trovati!
Ho comperato i necessari e in più mi sono comperata 60 barattoli piccoli da 200 gr con i tappi, me li lascerò…magari per i regali di Natale….poi ci penserò intanto li ho acquistati. Si potrebbero decorare sul tappo con il Cernit, questa però sarà un’altra  storia….siamo ancora in estate, al Natale ci penserò. Lo vedete? E’ più forte di me!
Tornando a noi stè prugnette bellissime con una buccia molto sottile, le ho messe in una grande pentola (erano 5 Kg) e appena hanno sentito il calore del gas, hanno tirato fuori molta acqua, per cui le melette saranno utilissime. Quindi ho pelato anche un bel po’ di melette che ho aggiunto a pezzetti insieme alle prugne. Avevo le dita delle mani, soprattutto il pollice e l’indice, completamente marrone come se avessi maneggiato i carciofi! Avete notato che la frutta naturale, quella colta dall’albero si ossida? Mentre quella che compri no, o meglio molto meno. Chissà perché? Queste domande sono un po’ inquietanti e non so se vorrei la risposta. Resta comunque il fatto che macchiano le dita (in grandi quantità, ovviamente)  e, soprattutto a contatto con l’aria, gli spicchi diventano subito marroncini ma anche le prugnette tendono a diventare più scure all’interno. Comunque, sono tornata a Roma con una ventina di barattoli pieni di marmellata di varie misure…Qualcuno vuole marmellata di prugne????
A parte gli scherzi devo dire che mi è venuta buonissima con quell’aspretto così gradevole da piacere anche a chi non ama la troppa dolcezza delle marmellate. Quelle melette sono state provvidenziali! Come la vedete una sana e semplice crostata? Io benissimo! Oppure semplicemente così…
Al ritorno a Roma poi la mia amica e “spacciatrice” di fiducia Carmen, anche lei reduce dalle vacanze in Puglia esattamente da Laterza (TA), mi omaggia di una cassetta di fichi pugliesi appena colti ! Più di 4 kg di fichi!
Ci sono solo 2 marmellate che mi fanno veramente impazzire e che adoro: fichi e castagne. Questa l’ho fatta con tutto l’amore del mondo e me la godo con la mia amica! Non vi dico la bontà,  l’ho voluta fare con la pectina 2:1 che mi ha permesso di lasciare intatto il delizioso sapore dei fichi. E’ venuta buonissima, sembra un dessert da mangiare a cucchiaini.
Confettura di prugne e mele selvatiche
 
1 Kg di prugne
700 gr. di zucchero
6 melette
 
Togliete il nocciolo alle prugne versatele in una casseruola sul gas e fate andare la frutta da sola. Appena morbida, aggiungete lo zucchero e cuocete a fuoco basso per circa 1 ora. Vale sempre la regola di mettere un piattino in freezer, per pochi minuti e poi colarci sopra una piccola quantità di marmellata, se rapprende subito, senza colare, la marmellata è pronta. Mettete i vasi in forno a 150°C o al microonde, toglieteli  con un guanto e versateci subito la marmellata bollente. Chiudete e aspettate che si raffreddino da soli. Se vi dovesse capitare di fare la marmellata d’inverno, fate in modo che i barattoli non subiscano, nella fase dell’invasamento e chiusura, escursioni termiche importanti, per cui avvolgeteli con una coperta e lasciate che si raffreddino così, altrimenti il vetro potrebbe incrinarsi. Ovviamente vale la regola che se cuocete 4 o 5 chili di frutta tutta insieme, come ho fatto io, il tempo di cottura è maggiore, perché è maggiore la quantità di liquido che rilascia la frutta in cottura. Quindi sarebbe meglio sempre farla in 2 volte almeno, se si ha tempo e disponibilità il sapore e il colore della frutta rimane più intenso e naturale.
 
Confettura di fichi
 
1 Kg. di fichi (lavati e mondati del picciolo)
500 gr. di zucchero
1 busta di pectina
Succo di 1 limone
 
Utilizzate, dopo averli lavati e asciugati, i fichi con la buccia togliendo solo il picciolo e tagliateli in piccoli pezzi. Rispettate le istruzioni della pectina e pesate tutto senza aggiungere o togliere quantità. Consigliano di non superare la dose di 2 Kg per ogni cottura (infatti io l’ho fatta in 2 volte) in questo modo l’acqua (formata dalla frutta) evapora più velocemente facilitando la gelificazione. Mescolate la pectina con lo zucchero e aggiunto a freddo sulla frutta. Portate ad ebollizione (fuoco vivace)  e solo da questo momento calcolate i minuti di cottura. Le istruzioni dicono 3 minuti ma io l’ho fatta andare per almeno 7 minuti, poi l’ho tolta dal fuoco, ho aggiunto il succo di un limone, ho mescolato bene e l’ho rimessa sul  gas per altri 5 minuti circa e poi ho invasato come sopra descritto.
 
Buon lavoro a tutte le persone di buona volontà!!!
 
 

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