Un dolce ritorno dalle Terre del Balsamico #AIFB (1)

Ed eccoci di ritorno dal Tour nelle Terre del Balsamico, ancora col sorriso sulla labbra e la consapevolezza che l’Italia è un gran paese, malgrado tutto! E’ stato un week end all’insegna del gusto proposto dall’AIFB a noi soci e promosso da l’Acetaia La Vecchia Dispensa di Castelvetro di Modena.
Una delegazione di foodblogger alla scoperta di quello che chiamano impropriamente l’oro nero:
il preziosissimo Aceto Balsamico.

Abbiamo avuto un’accoglienza squisita e un cicerone meraviglioso il nostro Simone Tintori colui che ha preso il testimone come quarta generazione di “ottenitori” di Aceto Balsamico. Si dice così Simone? O vi ho coniato un termine nuovo? Sapete perchè? Perchè Simone ci ha insegnato tra le varie cose che l’Aceto Balsamico Tradizionale non si produce ma si ottiene!
Ci raccontava Simone…..ma andiamo per gradi, ora vi descrivo cosa ci ha svelato ….anche un prezioso segreto….

Come vi dicevo la loro storia iniziò quattro generazioni fa, quando la sua famiglia iniziò ad invecchiare l’Aceto Balsamico per passione come quasi tutte le famiglie della zona ed era un simbolo di grande prestigio. Negli 60′ 70′ suo nonno decise di ampliare la produzione e farne un’attività. 
Di Aceto Balsamico ne esistono diverse qualità ma ciò che fa la differenza almeno per il 50% del suo aroma sono i barili dove per processo naturale le diverse essenze di ciliegio, castagno, rovere si sommano e si caricano di intensità e di profumi che sono poi quelle che troviamo nel prodotto finale.
Simone dice che il segreto dell’Aceto balsamico è si nei barili e quindi nella scelta calibrata di aromi che non devono prevalere uno sull’altro, ma sopratutto nel palato e quindi nella persona che assaggia, nell’anima di chi controlla sapientemente e periodicamente questo miracolo.

Questi preziosi barili sono custoditi nell’antica Torre delle Prigioni (XVI secolo) proprio sulla piazza principale, Piazza della Dama. Fa tristezza pensare che quella torre era veramente una prigione.

Abbiamo visitato l’Acetaia di notte, veramente suggestivo!

Mentre Simone ci raccontava la storia e la lenta fermentazione dell’Aceto, aleggiavano intorno a noi gli spiriti di chi in quella prigione aveva transitato e pianto e scritto con un sasso o con le unghie su quei muri ammuffiti dal tempo. Era impressionante vedere la quantità di graffiti che indicavano, molto probabilmente, la lenta conta dei giorni di detenzione e qualche preghiera…

E ora loro sono i custodi silenziosi di questi preziosissimi barili, intere batterie dedicate alle donne della famiglia: la loro dote! E così si legge Eleonora, Clementina, Guendalina, Anna…e le loro foto appese ai muri…la tradizione che si ripete da generazioni!

Donne! Donne forti, donne di un tempo capaci di fare tutto per la famiglia e madri come la preziosa Madre custodita in questa Torre che genera altre batterie.

Lo chiamano erroneamente oro nero, dicevo prima, ma in realtà il colore è la caratteristica e prima vera indicazione di qualità del prodotto.

Il suo vero colore è rosso rubino, un caldo rosso ambrato e lo si può controllare e vedere così con un ampolla di vetro soffiato

Senza sedimenti, senza impurità…..D’inverno l’Aceto riposa e decanta i sedimenti sul fondo e in primavera si assapora solo la parte più pulita e pura.

Lasciata la vecchia Torre, la nostra visita prosegue ne “La Vecchia Dispensa” dove sono esposte le diverse tipologie di Aceto Balsamico. Un vero tesoro: antiche credenze in legno che raccolgono bottiglie e bottigliette dal design griffato in eleganti scatole degne di scrigni dal contenuto prezioso.


Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP e Aceto Balsamico di Modena IGP entrambi soggetti a controlli per la tutela del consumatore entrambi prodotti validi ma con la differenza che il Tradizionale è ottenuto da 100% di mosto cotto tratto da uve raccolte nella provincia di Modena e l’IGP è prodotto da mosto cotto (minimo 20%) e aceto di vino

Lo sapevate che il valore di un Aceto Balsamico non è dato dagli anni di invecchiamento?
E lo sapevate che è addirittura vietato dal disciplinare indicare l’età sulle confezioni?
Io no!
Anzi ero convinta che il prezzo fosse proprio deciso da questo.

Alla Vecchia Dispensa l’accoglienza è stata impeccabile la mamma di Simone ci ha preparato cose sfiziosissime facendoci gustare chicche locali, mortadella divina e un cocktail finale graditissimo un Mojito all’Aceto Balsamico….

Ma voi pensate che sia conclusa qui quest’avventura in quel di Castelvetro????

Absolutely not!
A prestissimo!

6 Comments

  1. Bellissimo Sabry…..e solo a leggere le tue parole rivivo le emozioni di quel favoloso ed unico we , la squisitezza e l'amore di Simone per questa sua "dote" con cui ci ha presi tutti per mano.

  2. Sono rimasta rapita dalla tua cronaca. Non avrei saputo descrivere meglio le emozioni che ci stanno dietro la produzione di un ottimo aceto balsamico. Il carissimo Simone è riuscito a affascinarci e a portarci in quel mondo fatto di passione innanzi tutto, di amore verso la propria terra e la propria produzione… E certamente anche io so che tornerò…. la mia famiglia vuole conoscereeeee!

  3. Bello Sabry, il tuo racconto fa rivivere tutti i momenti trascorsi in quella bella terra insieme ad una famiglia esempio di laboriosità e serietà!

Ogni commento é gradito