Pici alla zucca con funghi pioppini e salsiccia

 

Pici alla zucca con funghi pioppini e salsiccia: la prima apparizione “documentata” dei Pici si trova a Tarquinia nella celeberrima Tomba dei leopardi. Si tratta di una testimonianza muraria, ovvero di un affresco che ritrae una scena di banchetto: un servo porta in tavola una patera, una scodella di pasta a fili irregolari, che si pensa possano essere gli antenati dei Pici.

Quanto al termine “Pici”, alcuni sostengono derivi dalla località San Felice in Picis, una cittadina della zona di Castelnuovo, della diocesi di Arezzo (una delle quattro diocesi in cui è diviso il Chianti), ma altri ritengono che il loro nome derivi dalla riserva di abete bianco di Piancastagnaio in provincia di Siena. Questo tipo di abete, dalla forma lunga, stretta e bianca (come quella appunto dei Pici), è chiamato Pigelleto, termine che secondo molti studiosi presenterebbe una notevole assonanza con “Pici”. Nome a parte, la storia di questa pasta si lega soprattutto alla tradizione contadina che prevedeva, nel prepararli, una lunga e lenta lavorazione. Per questo motivo, in passato, era un lavoro che veniva affidato alle bambine o gli anziani.
L’origine territoriale dei Pici, sembra sia legata alla tradizione culinaria della Val D’Orcia, più precisamente a quella di Celle Sul Rigo, una cittadina confinante con la provincia di Viterbo. Da qui i Pici si sarebbero diffusi fino a raggiungere la Valdichiana e Montepulciano, per poi penetrare un po’ ovunque con nomi diversi da quello originale (Strangozzi nell’Umbria, Strangoli in Calabria, Strozzapreti in Emilia Romagna e Bigoli nel Veneto).
Per la produzione dei Pici senesi, la tradizione vuole che si crei a mano un impasto con farina di grano tenero tipo 0, acqua, sale e olio extra vergine; si spiani la pasta, da cui si ricavano strisce cilindriche irregolari da tirare a mano su una spianatoia di legno e si spolveri con farina di mais o semola di grano duro, per fare in modo che i Pici non si appiccichino tra di loro. Prima della cottura (5 minuti in acqua salata bollente), si stendono su un panno di stoffa per essere di nuovo infarinati. Per ottenere un prodotto più al dente si poteva aggiungere un uovo per ogni chilo di farina.
Oggi, la ricetta moderna prevede l’uso di uova nell’impasto, ma un tempo i Pici, essendo un piatto povero tipico della tradizione contadina, venivano realizzati soltanto con acqua e farina.
Goloso argomento, mi son detta! Adoro i pici, è un tipo di pasta che non mi stanca mai. Ho deciso di provarli con una delle mie polveri magiche, frutto del novello essiccatore che mi diverte sperimentare.
Fra la polvere di rapa rossa, di porro, di cavolo nero e di zucca non ho avuto dubbi e ho voluto provare a colorare e insaporire questi Pici deliziosi!
Volete sapere come è venuto? Mi spiace che non si possano sentire gli odori come i sapori del resto, ma la mia polvere di zucca ha mantenuto intatto e anzi accentuato il suo profumo, ha mantenuto il meraviglioso caldo colore arancione e anche il sapore. Miracolo dell’essiccatore!
Ed eccoli belli, come se avessero le migliori uova e invece il loro stupendo colore è stato dato solo dalla zucca.
I pici ottenuti da pochi e semplici ingredienti sono un tesoro della gastronomia Toscana.
Il condimento che ho scelto per condirli è stato funghi e salsiccia, utilizzando ingredienti che si avvicinano molto alla regione Toscana.
Per i pici alla zucca
200 g di farina 0
100 g di farina di semola rimacinata
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
polvere di zucca essiccata
un pizzico di sale
acqua q.b.
Per il condimento
400 g di funghi pioppini
1 salsiccia di prosciutto
aglio
peperoncino
olio extravergine
Disponete la farina a fontana sulla tavola, aggiungete al centro l’olio, il sale, la polvere di zucca e l’acqua. Impastate fino ad ottenere un impasto morbido ma sostenuto.
Lasciate riposare la pasta coperta da pellicola una mezzora.
Poi prendete pezzetti di impasto e con entrambe le mani arrotolateli sulla tavola partendo dal centro e sfregando spostando le mani verso l’esterno. In questo modo la pasta si allunga e si assottiglia. Insistete fino ad ottenere una misura più o meno come un bucatino. Cercate di farli sottili perché questo tipo di pasta in cottura tende a inspessire.
Lasciatela asciugare facendo in modo che prenda aria.
Intanto preparate il condimento:
Spellate la salsiccia e schiacciatela, con una forchetta, sulla padella con poco olio extravergine creando delle briciole.
Poi in altra padella cuocete i funghi con abbondante olio extravergine, aglio e peperoncino. Ho trovato dei bellissimi pioppini freschi che dopo aver mondato e sciacquato ho tagliato i gambi più lunghi a rondelle.
Quando la pasta sarà cotta scolate e mantecate nella padella dei funghi. Lasciate la pasta con il condimento un paio di minuti sul gas aggiungendo se occorre acqua della pasta.
Impiattate e cospargete di briciole di salsiccia e rametti di barbe di finocchio.

6 Comments

  1. Polvere di zucca essiccata?????? ma che cosa a me sconosciuta… Immagino che bontà questi pici fatti in casa.. e pure il condimento.. pioppini che tanto mi piaciono e salsiccia.. Vengo a cena da te.. sto arrivandooooooooooooooooo.. smack

  2. Complimenti !!! sembri quasi toscana, confermo tutto quello che hai scritto, venendo ovviamente per parte di mamma da quelle zone, e tu sai che adoro i pici, bel piatto, spero che tu riesca ad andare a Siena, vale la pena, è un gioiello…

  3. Ohhh anche io da quando ho l' essicatore mi piace provarle tutte ed adesso mi mancava la zucca.
    io ci sono stata a Siena ( meraviglia) , ho mangiato i pici ma non li ho mai fatti.
    ti ringrazio per la ricetta.
    Un abbraccio affettuosissimo

  4. Wow Sabrina! Che bella ricetta e che bello avere l'essiccatore in casa! Immagino il profumo. E poi in questo piatto ci sono tutti i sapori che mi piacciono. Un abbraccio enorme

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